Emozioni: i colori del nostro mondo interiore
“Senza emozioni il tempo è solo un orologio che fa tic tac.” dal film “Equilibrium”
Come sarebbe un mondo senza emozioni?
E che senso avrebbe la nostra vita senza di loro?
Immagina di non provare più niente, immagina di non sentire, di vivere senza emozioni. Difficile vero?
Ne siamo immersi, le proviamo continuamente, sono il nucleo centrale dell’esistenza e ogni giorno ci accompagnano nel viaggio della nostra vita, ci fanno sentire vivi.
Le emozioni determinano il nostro modo di vedere la realtà, di vivere molte delle nostre esperienze, di muoverci nel mondo.
Eppure qualcuno ha provato ad immaginare un mondo così, piatto e senza emozioni.
Un film in particolare ha messo in scena un futuro distopico in cui le emozioni sono il male da combattere. Sto parlando del film Equilibrium di Kurt Wimmer e delle vicende del nostro protagonista John Preston.
Nell’articolo di oggi conosceremo le emozioni partendo da questa pellicola, come queste possono influenzare la nostra vita, le nostre scelte e soprattutto come imparare a gestirle.
Un mondo senza emozioni
Siamo in un futuro distopico in cui, in seguito alla catastrofe di una terza guerra mondiale scoppiata nei primi anni del ventunesimo secolo, si è instaurato un regime dittatoriale con sede nella città-stato di Libria.
Questo regime si avvale di un particolare braccio della legge chiamato “The Grammaton Cleric”, che si occupa di combattere i REATI DI EMOZIONE.
Eh sì, avete letto bene, in questa città provare emozioni è un reato punito con una morte orribile.
L’obiettivo di questo governo infatti è l’eliminazione di ogni sentire umano, nella convinzione che le emozioni e i sentimenti siano causa di guerre e che per evitare altre catastrofi tutte le emozioni vadano sacrificate.
Così, a Libria sono banditi i colori, i libri, la musica, l’arte, gli animali domestici e ogni forma di bellezza e per eliminare le emozioni la popolazione è costretta a prendere un farmaco chiamato Prozium che rende gli uomini come robot, privi della capacità di provare qualunque emozione.
La lotta principale dei Cleric di cui John fa parte è contro la cosiddetta resistenza: un gruppo di persone che continua a provare emozioni e a collezionare tutto ciò che le può suscitare.
Un film particolare e profondo allo stesso tempo che vi invito a guardare, non solo per scoprirne la storia e il finale ma anche per comprendere come sia impossibile NON provare emozioni.
Cosa sono le emozioni
Generalmente quando parliamo di emozioni ci riferiamo a delle sensazioni, a stati soggettivi più o meno prolungati nel tempo, che cambiano per intensità e per tipo.
Le emozioni sono spesso definite come uno stato complesso di sentimenti che si traducono in cambiamenti fisici e psicologici che influenzano il pensiero e il comportamento.
Diverse sono le teorie psicologiche che hanno cercato di studiare la natura, l’origine e la funzione delle nostre emozioni. Alcune si sono concentrate sugli aspetti fisiologici, altre sulla valutazione cognitiva, altri ancora le hanno prese entrambe in esame.
Tuttavia, alla luce degli studi fatti, possiamo concordare nel dire che le emozioni sono un aspetto naturale della vita umana e comprendono molti fattori:
- Cambiamenti fisiologici (accelerazione del battito cardiaco, sudorazione, etc.);
- Sensazioni (stomaco chiuso, nodo alla gola, etc.)
- Impulsi (ad esempio voglia di scappare);
- Espressioni del viso (mascella contratta, dilatazione pupille, ecc.)
- Pensieri (non ce la farò).
Grazie anche allo sviluppo del linguaggio siamo in grado riconoscere i cambiamenti psicofisici e dare un nome alle emozioni, tuttavia, questo grado di consapevolezza varia da persona a persona.
Se vuoi conoscere un modo creativo per esprimere le tue emozioni leggi anche questo: EmozionArti
Emozioni buone e cattive
Spesso siamo portati a pensare che le emozioni si suddividono in quelle “buone” come la felicità, l’allegria e quelle “cattive” come la rabbia, la tristezza, il dolore. Nella nostra vita cerchiamo di essere felici e di provare sensazioni piacevoli così come utilizziamo strategie per limitare il più possibile le nostre sofferenze.
Tristezza, rabbia e paura vengono giudicate negativamente perché raramente ci viene insegnato ad accettare e diventare consapevoli delle nostre emozioni.
Gli insegnamenti che ci vengono trasmessi, infatti, riguardano piuttosto le modalità per non esprimerle (trattenere le lacrime, soffocare la collera, nascondere le paure per apparire forti, etc.).
In realtà, TUTTE LE EMOZIONI HANNO UN VALORE POSITIVO poiché favoriscono l’adattamento all’ambiente, ci motivano e guidano nella nostra vita, ci stimolano a cercare sempre nuove soluzioni e comportamenti, ci sostengono e orientano nelle nostre relazioni, ci accompagnano nella ricerca di novità e stimoli, ci aiutano a conoscere il nostro corpo e le sue reazioni e a vivere consapevolmente e con autenticità in ogni momento.
Tutte le emozioni hanno un valore positivo, hanno importanza, sono i nostri colori interiori. Proprio come nel film, i colori descrivono i personaggi e i luoghi intrisi d’emozione, in grado di suscitare i sentimenti più svariati e anche il nostro John vivrà questa esperienza fino a commuoversi sulle note di una potente musica.
Paura delle emozioni
L’emozione mette in moto la mente condizionando il nostro modo di vedere il mondo e di agire. Proprio come accade al protagonista del nostro film, che, a poco a poco viene travolto da un angosciante trionfo di emozioni.
Interpretando l’ambientazione fantascientifica del film possiamo facilmente comprendere come ognuno di noi nella vita si trova ad affrontare le sue guerre e le sue battaglie come la fine di un amore, la morte di una persona cara, una forte delusione da parte di un amico.
In queste situazioni è facile chiudersi in se stessi e creare una sorta di regime come quello di Libria. Bandire i sentimenti per non soffrire, creare il nostro Prozium, un antibiotico psichico per liberarci da rabbia e dolore, per proteggerci da noi stessi e dal mondo.
Spesso, proprio come a Libria, ci viene più facile eliminare e negare qualcosa piuttosto che imparare a gestirla. La Resistenza, che nel film è confinata nel sottosuolo, rappresenta la nostra profondità d’animo, il luogo in cui dimorano impulsi ed emozioni che, in tanti modi diversi, cercano di uscire e farsi ascoltare.
Ecco perché è importante l’educazione emotiva, parlare di EMOZIONI COSTRUTTIVE da conoscere, potenziare e sfruttare per migliorare la nostra qualità di vita.
Gestire le emozioni
Alla base del nostro benessere psicofisico c’è l’equilibrio emotivo.
Una danza che facciamo continuamente con le nostre emozioni e che nella città di Libria assume una connotazione negativa. Il regime infatti considera l’equilibrio emotivo come assenza di emozioni, come piattezza dell’Io.
In realtà l’equilibrio emotivo consiste nel saper convivere, valutare e scegliere le emozioni che di volta in volta si presentano alla nostra coscienza, e soprattutto saperle esprimere, tramite gesti e azioni in maniera equilibrata e soddisfacente.
Il primo passo nel lavoro con le emozioni è riconoscerle nel momento in cui affiorano.
Per farlo possiamo sviluppare la nostra INTELLIGENZA EMOTIVA ovvero l’abilità di essere consapevoli dei propri sentimenti e di saperli esprimere con assertività, di comprendere i nostri bisogni profondi e di soddisfarli.
L’intelligenza emotiva comprende tre abilità:
Consapevolezza emotiva: cioè la capacità di riconoscere come ci sentiamo, di dare il giusto nome alle emozioni;
Controllo delle emozioni: dopo aver imparato a riconoscere le nostre emozioni possiamo cercare di controllarle, imparare a costruire un buon rapporto con loro dandoci la possibilità di accettarle ed esprimerle;
Empatia: ovvero la capacità di riconoscere come l’altro si sente rimanendo noi stessi.
L’intelligenza emotiva può essere educata e migliorata in qualsiasi momento della nostra vita.
Riuscire a riconoscere le nostre emozioni e imparare a gestirle ci permette di vivere una vita piena e non è mai troppo tardi per avviare questo processo di trasformazione.
Proprio come John possiamo guardare, immergerci nella nostra profondità e combattere per difendere il nostro DIRITTO DI SENTIRE.
SENTIRE per non avere paura, per accettare ciò che siamo, per godere della bellezza, della magia, dei colori del nostro mondo interiore: le nostre EMOZIONI.
Facciamolo insieme. Inizia ora!